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al testo di Adielle
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Non essere invidioso di me, vado verso il peggio come chi invecchia definitivamente e non avere pietà per me la vita che oggi mi sceglie l'ho scelta tanto tempo fa quando la trasparenza le donava le lusinghe della profondità degli sguardi ancestrali ai cieli notturni e la sabbia fina nelle scarpe potevi immaginarla ai piedi del deserto essendo tu stesso sabbia da mandare al macero prima di fare il bagno alla seconda secca dove per toccare di nuovo, la tregua si allunga intervallo di tempo a redigere il vademecum delle distanze limitrofe. Con gli ombrelloni sempre più piccoli, riparati da spicchi di sole aperti. Acerbi di riflesso sulle schiene balneari e loro glutei. O i seni delle sei, pre aperitivo, post lauta ricompensa di sguardi fugaci. Il bicchiere della staffa sempre a briglie sciolte rum scuro nel mio rum e cola chè una sostanza abbia a confondersi con l'altra a partire dal colore. Il mutuo soccorso dei tuoi occhi alle nocciole il profumo di cocco sintetizzato sulla pelle bella ancora in vendita Vitamine e cocco bello. Un leggero mal d'Africa il tropico del Cancro, la porzione magnetica di una vista con camera una custodia segreta per i segreti dell'anima. Alcatraz, senza vie di fuga a parte lo scivolo degli occhi. Fusa selvatiche in orario di visita. Ma guai a chi la tocchi oltre il tempo che lei stessa stabilisce. Per mantenere il controllo sulle viscere tenersi strette chiappe e denti. E fare finta di non avere mai fame. Salutare da lontano, con la mano, prodursi in ampie gesta. |
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